Damiano Cunego mette in guardia Egan Bernal: “È facile arrivare in cima. Ma rimanerci è davvero difficile”

Damiano Cunego solidale con Egan Bernal. È quanto emerge da un’intervista rilasciata a cyclist.co.uk dal Piccolo Principe, professionista dal 2002 al 2018 e vincitore, tra le altre cose, del Giro d’Italia 2004. Proprio dopo la vittoria di quell’edizione della corsa rosa sembrava che, a soli 22 anni, fosse nato un nuovo campione per le gare a tappe, ma le annate successive, nonostante altri prestigiosi successi (tre Giri di Lombardia, un’Amstel Gold Race e un argento mondiale a Varese 2008) non l’hanno quasi più visto protagonista dei Grandi Giri. A quasi due anni dal ritiro il veronese spiega perché, dopo quel magico 2004, non sia più riuscito a ripetere le stesse prestazioni e, nel farlo, mette in guardia il colombiano della Ineos, vincitore dell’edizione 2019 del Tour de France.

So cosa sta passando Egan Bernal – esordisce Cunego – Come vincitore del Tour è impegnato con sponsor e interviste alle varie emittenti. È facile arrivare in cima. Ma rimanerci è davvero difficile. Dopo il 2004, il mio anno migliore, la mia vita è cambiata completamente. L’ho notato per la prima volta durante l’inverno. Normalmente mi allenavo a casa in Veneto in inverno, ma dal 2005 è diventato impossibile”.

“La Saeco (squadra per cui militava in quegli anni, ndr) voleva che incontrassi gli sponsor e facessi interviste televisive – spiega infatti il 38enne – Ma io volevo andare in bici. Ero stressato e questo si rifletteva nelle mie prestazioni. Ho bruciato troppe energie su tutte quelle cose extra e nel 2005 non ero più lo stesso corridore dell’anno precedente. Mi sono reso conto di quanto fosse difficile rimanere al top. Credevo davvero che avrei potuto vincere il Giro tre o quattro volte. Ho pensato che sarebbe stato facile. Ma alla fine non ho più potuto vincere il Giro”.

Cunego infine respinge le accuse di coloro che ritengono che le prestazioni offerte nel 2004 fossero frutto dell’utilizzo di pratiche dopanti: “Alcune persone sottolineano che le mie performance nel 2004 sono state molto buone, mentre dopo non sono più riuscito a ripetere le stesse prestazioni. Che cosa stanno cercando di dire? Che ero dopato? Sono sempre stato pulito“, ribadisce l’ex corridore, che da qualche mese collabora con la squadra Continental della GiottiVictoria-Palomar.

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